domenica 7 marzo 2021

SOUL

(di Pete Docter, co-regia di Kemp Powers, 2020)

La nuova regia di Pete Docter in casa Pixar si aspettava con una certa attesa, dopo ottimi esiti quali Monsters & Co., Up e soprattutto lo splendido Inside out, non era facile uscire con un altro film di livello, Docter invece non tradisce e confeziona un degno successore di Inside out, pur non raggiungendone la caratura innovativa ed emozionale, Soul si rivela essere un'altro tassello di quell'indagine sull'io interiore dell'essere umano che Docter sembra voler portare avanti, dopo il focus sugli stati d'animo del film precedente con Soul si indaga l'anima, l'essenza profonda delle persone che le porta ad avere predisposizioni, desideri, un'innato amore verso taluni aspetti che la vita ci offre, lo fa passando dal mondo reale a quello ultraterreno, quello che ci aspetta nel momento del trapasso in un fantasioso altrove dove per chi è in partenza c'è ad attenderlo la famosa "luce bianca" della quale in tanti hanno dato testimonianza una volta vicini all'ultimo passo su questo mondo poi in qualche modo scongiurato, ma per chi è in arrivo c'è tutto un percorso di addestramento da seguire per giungere sulla Terra con le proprie innate inclinazioni e un avvenire potenzialmente radioso tutto da costruire.

La trama offre diversi passaggi interessanti con tanti spunti che solo un adulto può riuscire a cogliere, come da manuale Pixar però gli sceneggiatori sono in grado di inserire i contenuti all'interno di uno sviluppo che anche i più giovani possono seguire focalizzandosi sul livello di lettura più semplice del racconto. Joe Gardner è un ottimo pianista che insegna musica in una scuola media di New York, finalmente dalla direzione arriva la proposta di un contratto regolare, una cattedra, un full-time e un avvenire sicuro e sereno. Ma Joe non è soddisfatto, lui sa di essere un buon pianista e di avere una smisurata passione per il jazz, il suo desiderio è quello di poter suonare con una band affermata in un buon club di musica jazz, quella è la vita che sogna, l'impiego a scuola è una cosa che piace più a sua madre Libba che questo figlio alla soglia della mezza età vorrebbe proprio vederlo sistemato. Grazie all'incontro con un suo ex studente Joe ottiene la possibilità di fare un provino per suonare con la band della famosa sassofonista Dorothea Williams la quale apprezza la passione di Joe e decide di dargli un'occasione. Nel tornare a casa Joe, travolto dall'entusiasmo, si distrae e subisce un incidente che lo porta nell'Oltremondo, alla soglia del momento del trapasso, ma l'anima di Joe non può accettare questa situazione, non nel giorno in cui dovrà esibirsi con la band di Dorothea. Tenterà così di tornare nel suo corpo grazie a un'anima nuova, 22, destinata ad arrivare sulla Terra ma del tutto contraria all'idea, i due stringeranno un accordo per ingannare i controllori di Oltremondo che dovrebbe permettere a Joe di tornare sulla Terra e a 22 di risparmiarsi quest'incombenza che non la alletta affatto. Da questo incontro inizierà un percorso di crescita che porterà entrambi a nuove rivelazioni.

In un mondo dove siamo bombardati da continui incitamenti al successo, alla realizzazione dei propri sogni, all'affermazione e alla forza (fisica, atletica, di volontà), all'incessante lavorio sulle aspettative, nostre e degli altri, al conseguimento di obiettivi, Soul offre un piccolo messaggio di speranza anche per chi ha una vita "normale", a chi ha accantonato i sogni e porta avanti un'esistenza ordinaria, per tutti quelli che i fautori dell'autorealizzazione e del successo a tutti i costi guardano dall'alto in basso bollandoli come "mediocri", perché il messaggio veicolato dall'ultimo Pixar è quello di una vita che offre cose magnifiche a ognuno di noi, non necessariamente la realizzazione di un sogno, che in alcuni casi può mutare in maniera deleteria in ossessione, un sogno che non è l'unico motore per apprezzare la vita che invece, come impareranno la refrattaria 22 e Joe al suo seguito, è fatta di tanti momenti di piccola perfezione. Dopo un percorso accidentato questa rivelazione porta i due protagonisti in una condizione di pace con sé stessi, sogni o non sogni c'è sempre qualcosa di bello ad aspettarci: una passeggiata, un incontro, una canzone, un sapore e il fine ultimo della ricerca di quella scintilla che le anime del film intraprendono prima di iniziare il loro cammino sulla Terra è semplicemente questo, una preparazione per affrontare la vita giorno dopo giorno, con le nostre inclinazioni e tutto il resto. Dal punto di vista tecnico troviamo una realizzazione che alterna le sequenze nel mondo reale con un'animazione calda e impeccabile, la New York ritratta è avvolgente e bellissima, la resa del jazz club, i momenti musicali, interni ed esterni sono realizzati con la consueta maestria alla quale la Pixar ci ha abituati, sul versante ultraterreno troviamo soluzioni visive solo all'apparenza semplici, soprattutto nella figura dei Jerry, i consulenti delle future vite, ispirati alla line art (viene in mente per alcuni aspetti la mitica Linea di Cavandoli, genio puro) con un che di tocco cubista alla Picasso, viene fatto anche un bel lavoro sull'illuminazione dei personaggi mentre per le anime si sceglie un approccio più tondeggiante e "coccoloso", ognuno di questi aspetti va a creare un'armonia globale che rende il film molto piacevole esteticamente.

Più per adulti che per bambini, sono diversi i prodotti Pixar a seguire ormai questa strada ma Soul ha l'intelligenza dell'equilibrio diventando così accessibile a tutti, inoltre se inquadriamo questa uscita nella programmazione della casa di produzione che ha già pianificato la distribuzione di Luca del nostro Enrico Casarosa, si apprezza la tendenza degli ultimi anni a non rifugiarsi solo nei sequel che comunque costituiscono un terzo della produzione dei lungometraggi Pixar: Alla ricerca di Dory, Cars 3, Toy Story 4 e Gli Incredibili 2 erano stati inframezzati solo dall'uscita di Coco, unico inedito tra il 2016 e il 2019. Cresce ora l'attesa per il primo lungo "italiano" della casa cinematografica di Luxo e soci.

5 commenti:

  1. L'ho adorato dall'inizio alla fine anche se mi ha lasciata abbastanza annientata, date le riflessioni sempre più cupe che sto portando avanti su "la mia vita finora". Diciamo che bisognerebbe guardarlo con animo gioioso, altrimenti, nonostante il messaggio positivo, si rischia di soccombere alla tristezza.

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    1. È vero e ti capisco molto bene, dovremmo però riflettere su quanto le nostre cupe riflessioni siano dettate dalla società che ci sta attorno e quanto dal pensiero imperante nel determinato periodo storico, da questo poi tutti i nostri malumori e le nostre infelicità. E se la via non fosse quella che vogliono farci entrare in testa a tutti i costi? In un paio dei suoi film la Pixar ha tentato anche una strada alternativa al pensiero dominante, di questo devo rendergliene merito.

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    2. Ps: ora ho scritto questa bella risposta ma sono il primo a non saperla applicare su me stesso, infatti questi sono per me giorni di profonda crisi.

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  2. Molto bella e condivisibile la tua recensione e molto, molto bello il commento e la tua risposta.
    (credo che in questo momento storico siano ben poche le persone a non essere in crisi. Certo, non c'è nulla di consolante nel sapere di essere in cotanta compagnia, lo so... Un abbraccio e... coraggio, stringiamo i denti e proviamo a uscirne con dignità e la, quella sì consolante, consapevolezza che non siamo soli/e 💕)

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    1. Ciao Orlando, in effetti il "mal comune mezzo gaudio" non è mai consolante, lo è invece il sapere di poter contare sulla comprensione, sui piccoli gesti di cui le persone sono sempre capaci, quelli che ti rallegrano la giornata e riescono a tirati su il morale e ti regalano quella consapevolezza a cui accennavi. Grazie e un abbraccio.

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