domenica 22 dicembre 2024

FIRMA AWARDS 2024 - LIBRI

Ci siamo, anche per questo 2024 Natale è alle porte (è già qui in realtà, sta praticamente bussando all'uscio) e con il Natale si avvicina inevitabilmente anche la fine dell'anno, si iniziano così a tirare le somme, ci si guarda un po' indietro e, per i più volenterosi, si iniziano a stilare quei buoni propositi che l'anno successivo verranno immancabilmente disattesi, ma così è, il vedere avvicinarsi la fine di qualcosa ci porta a queste strane follie. Si tirano le somme quindi; non sempre queste devono tradursi in un bilancio di salute, in considerazioni sul percentile di crescita dei nostri girovita (eh sì, le feste, lo so) o nel soppesare con severità intere esistenze; per gli amanti della cultura pop, memori delle imprese titaniche del primo Nick Hornby, il tirare le somme si traduce nello stilare gustose e spassose classifiche del meglio che è stato prodotto nell'anno in corso: dischi, film, programmi televisivi, fumetti, cartoni animati, video musicali, serial tv e via di questo passo, insomma, un promemoria ai posteri su ciò che può valere o meno la pena di andarsi a recuperare. La mia classifica è differente! Di quelle descritte sopra ne trovate a migliaia, io vi offro la classifica del meglio che ho visto, letto e amato io, chi se ne frega se questa è roba del 2024 o del 1900? Facciamo un po' di recupero, anche archeologico dove serve, per le classifiche aggiornate alle uscite di quest'anno ci sono tanti amici in rete ben più bravi di me, per questo vi affido a loro. Qui facciamo un discorso più generico. Cazzeggiamo! Partiamo quindi dalla categoria LIBRI, come l'anno scorso sette titoli che oscillano come data di pubblicazione dal 1941 al 2022 coprendo quindi un arco temporale considerevole, a chiudere qualche segnalazione al di fuori del campo della narrativa. Andiamo ad incominciare...


Settimo classificato:
Gli ultimi fuochi di Francis Scott Fitzgerald (1941)
Opera ultima, postuma e inconclusa del più celebre esponente dell'età del jazz; Gli ultimi fuochi è una ricercata e (pare) veritiera fotografia della Hollywood classica che tratteggia l'ennesimo ottimo protagonista creato dallo scrittore del Minnesota (Monroe Stahr). Il viaggio con Fitzgerald è sempre meritevole d'esser vissuto, qui paga un poco la mancata conclusione e l'assenza di quelle revisioni e di quelle limature che la morte improvvisa ha voluto negare all'autore, prematuramente scomparso per arresto cardiaco a soli quarantaquattro anni.



Sesto classificato:
Illuminations di Alan Moore (2022)
Raccolta di scritti del bardo di Northampton edita nel 2022 costituita da materiale inedito e qualche recupero d'annata. Moore è sempre Moore, quel maledetto gode di un rapporto privilegiato con la lingua e con la scrittura che si può solo invidiare (bonariamente), caratteristica inimitabile che traspare anche nella versione tradotta dei suoi scritti, mettiamoci pure che alcune sue idee rasentano il geniale e il gioco è fatto. Piccolo warning: gli scritti del bardo non sempre sono semplicissimi da affrontare, uomo avvisato...



Quinto classificato:
I segreti erotici dei grandi chef di Irvine Welsh (1996)
Pur ammantato dello stile ormai noto e consolidato dello scrittore edimburghese, I segreti erotici dei grandi chef sembra presentare qualche nota di scarto rispetto a quanto fatto da Welsh con le sue opere precedenti, ennesimo tassello di una carriera coerente e spesso entusiasmante del cantore di Leith, per una volta abitata non solo da derelitti all'ultimo stadio ma anche da lavoratori (proletari o piccolo borghesi) che finiranno invischiati in una situazione dai toni per lo scrittore inediti.



Quarto classificato:
Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jakson (1962)
Ultimo romanzo di Shirley Jackson, scrittrice considerata tra le maggiori esponenti del romanzo gotico americano; senza ricorrere a eventi inspiegabili, senza inserire scene madri e forti la Jackson riesce a creare una sensazione di inquietudine costante immersa in una bolla di atemporalità intrigante e affascinante per una vicenda che solletica attenzione e curiosità da parte del lettore dalla prima all'ultima pagina. Ottima sorpresa, autrice da recuperare e approfondire.



Terzo classificato:
La caduta di Hyperion di Dan Simmons (1990)
Secondo capitolo della saga fantascientifica I canti di Hyperion il cui capitolo precedente aveva conquistato la vetta del podio dei Firma Awards 2022 (premio peraltro prestigiosissimo del quale lo stesso Dan Simmons pare vada molto orgoglioso 😏). Qui ci si ferma al gradino più basso del podio, forse un pelo meno entusiasmante del predecessore che non presentava nessun passaggio a vuoto all'interno di una mole imponente, La caduta di Hyperion rimane comunque una lettura appassionante che presenta forse anche qualche rivelazione significativa in più rispetto al capitolo d'esordio. Per chi vuole approcciare la fantascienza una saga da non perdere.



Secondo classificato:
Dolores Claiborne di Stephen King (1993)
Sembra che non si possa prescindere dalla presenza di almeno un titolo del Re del brivido nella classifica di fine anno dedicata ai libri; in parte ciò è dettato dall'amore personale che nutro per lo scrittore di Bangor, in parte dal fatto che King nel corso degli anni ha inanellato una serie nutrita di romanzi uno più riuscito dell'altro tra i quali non sfigura nemmeno questo Dolores Claiborne, una storia lontana dal fantastico, dall'horror e dal sovrannaturale che forse proprio per questo si ritaglia un ottimo posto in evidenza all'interno della bibliografia del King. Il Re gioca con il linguaggio, si adatta alla vulgata di una donna anziana non troppo scolarizzata e sfodera un altro saggio sulle sue capacità in veste di scrittore. Mito.



Primo classificato:
Libertà di Jonathan Franzen (2010)
Stilando la classifica dello scorso anno accennavo al fatto che probabilmente il libro migliore del 2022 lo stessi leggendo proprio mentre stavo compilando la suddetta lista e che questo sarebbe immancabilmente finito nella classifica di quest'anno, non avendolo terminato in tempo per comparire in quella precedente. Non solo Libertà entra in questa classifica ma vince la competizione con netto distacco su tutto il resto, Franzen è un cesellatore di vite e di famiglie inarrivabile; con una prosa e una sensibilità per i personaggi eccezionale sigla un altro piccolo capolavoro. Vincitore indiscusso.




Aggiudicato il titolo di "miglior libro" per i Firma Awards 2024 non mi rimane che passare a quelle segnalazioni che vi avevo promesso in campo non narrativo; passiamo quindi a tre consigli per gli acquisti nel campo della saggistica e della compilazione che, in tre "categorie pop" differenti, musica, cinema e fumetto, potranno regalarvi sapere e una buona dose di ore liete.


La prima segnalazione è per il libro del nostro Professore (si allude agli amici di Loudd); Nicola ChinellatoDi lacrime e sangue - 101 canzoni tristi e la loro storia è uscito già da un po' (2022) ma è uno di quei libri la cui lettura non ha termine, non ha tempo, è uno di quegli scritti che può accompagnarti per sempre e al quale puoi attingere di volta in volta per imparare qualcosa, per assecondare il tuo stato d'animo del momento, per rinfrescarti la memoria, per tornare ad approfondire un pezzo o molto più semplicemente per godere di ottima musica e stare meglio, perché in fondo ogni forma d'arte ci aiuta a vivere. Da tenere sempre sul comodino o vicino allo stereo.



La seconda segnalazione, a tema cinematografico, è Storia del cinema di Fernaldo Di Giammatteo, un viaggio che parte dai fratelli Lumière (e anche un pelo prima) per arrivare agli inizi del nuovo millennio (Di Giammatteo scompare nel 2005), un percorso durante il quale l'autore attraversa epoche, generi, filoni, momenti di innovazione tecnica, film e autori all'interno di una carrellata essenziale e intelligente per capire cosa di significativo il cinema ci abbia offerto nel corso di un secolo e più di produzioni più o meno valide, ottimo punto di partenza per studiare, guardare, scegliere, approfondire. Da avere, praticissimo da consultare.



Ultima segnalazione e siamo nell'ambito del fumetto. 16x21. L'era dei Bonellidi di Francesco Fasiolo e Andrea Guglielmino è un saggio che ripercorre un momento ben preciso del fumetto italiano. Sul finire degli anni Ottanta del secolo scorso esplose in modo impensabile il successo di Dylan Dog, albo a tinte horror presto divenuto la seconda bandiera per importanza di quella che oggi è la Sergio Bonelli Editore (seconda perché Tex è sempre Tex). Il successo enorme di vendite spinse altre case editrici a tentare la stessa via, a volte cercando di imitare da vicino i toni dell'Indagatore dell'incubo, altre cercando semplicemente di ritagliarsi una fetta di mercato nelle edicole di quegli anni, ancora numerose e viatici preziosi per una cultura popolare che oggi rischia di scomparire. Tra serie di successo e fallimenti istantanei le proposte furono moltissime, quasi tutte editate in quel formato ad albo 16x21 proprio delle testate di casa Bonelli (Tex, Zagor, Dylan Dog, Martin Mystère, Nick Rider, etc...) e che prese appunto il nome, ancor oggi in voga, di Bonellide. Tantissime schede sulle varie serie pubblicate, numerose interviste ai protagonisti dell'epoca, una storia a fumetti in chiusura di Samuel Stern (uno degli ultimi Bonellidi in ordine di tempo ad aver avuto un buon riscontro di pubblico) per una panoramica esaustiva di un periodo che oggi sembra essere tramontato, speriamo non per sempre.



Appuntamento a breve con la classifica dei Film Classici.

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