(Terkel i knibe di Kresten Vestbjerg Andersen, Thorbjørn Christoffersen e Stefan Fjeldmark, 2004)
Come ogni anno puntualmente avviene, anche sul finale di questo 2024 si avvicinano le vacanze di Natale. In questo periodo tutti iniziano a pensare a quali e quanti giorni di ferie chiedere, se abbandonare i freddi lidi di un'Italia dicembrina o se rimanere a casa, magari sotto una bella coperta, con la cioccolata calda a portata di mano e, se possibile, senza nessuno intorno a rompere i cabbasisi (no, mi dispiace, non è possibile, è una cosa che non vi può regalare nemmeno Babbo Natale, fatevene una ragione, ormai dovreste averlo imparato). Per chi sceglierà di orientarsi verso quest'ultima opzione, il successivo pensiero che si presenterà assillante a macerare le poche cellule grigie ancora attive dopo mesi di spesso frustrante lavoro sarà il seguente: "ma quest'anno lo daranno in tv Una poltrona per due?" (che tanto lo sappiamo che vi guardate sempre le stesse cose, se non è quello, ed è quello, sarà Mamma ho perso l'aereo, i più arditi vireranno immancabilmente verso Trappola di cristallo discutendo con amici e parenti se questo sia o non sia da considerarsi un film di Natale - Bruce dice di no, "it's not a Christmas movie, it's a Bruce Willis movie!"). Lasciamo perdere che poi la televisione non la guarda più nessuno, è una roba da vecchi, i giovani guardano le piattaforme, Netflix, la tv ormai la guardano solo le nonne e quelli che sono ricoverati in ospedale, che in ospedale mica ti fanno l'abbonamento a Sky, non c'hai Disney+, se ti va di lusso hai il telefonino con Prime sopra, sempre se ti piglia la connessione. Comunque, l'augurio è che a Natale gli ospedali siano più vuoti possibile e che le loro tv siano tutte spente. Che dicevamo? Ah, si, le piattaforme. Ecco, a Natale, chi è che vuole guardarsi Una poltrona per due sulle piattaforme? Non è la tradizione, non è la stessa cosa, non è lo stesso film, è come se a portarvi i regali (tra i quali non è compresa la possibilità che a Natale nessuno vi rompa i cabbasisi) arrivasse un bel Babbo Natale con cappello e vestito giallo! Lo volete voi Babbo Natale con il cappello e il vestito giallo? No, non lo volete Babbo Natale con il cappello e il vestito giallo! Volete guardarvi Una poltrona per due per la centesima volta passando alle piattaforme? No, no! A Natale no! Perché poi non c'è la pubblicità, non c'è il panettone, non ci sono i biscotti, non c'è il jingle della Coca Cola, non vi dovete tenere la pipì fino alla prossima pausa e andarla a fare in fretta perché per togliervi il pigiamone invernale a pezzo unico vi ci vuole mezz'ora! No, NO! Almeno a Natale rispettiamo la tradizione, che poi anche se ci mettete un poco di più a fare la pipì, perché lo so che togliere il pigiamone di Titti in poco tempo è complicato, non è che poi Una poltrona per due non lo capite più, lo state guardando per la centesima volta, e quindi...Ora, perché questo pezzo si chiama Terkel in trouble (che poi lo so che starete pensando "che cazzo è sto Terkel in trouble?") e non Una poltrona per due? Primo, perché non ho mai visto Una poltrona per due 😏, secondo perché chi è che ha bisogno di un pezzo illustrativo su Una poltrona per due? Non facciamo come quei siti che ti fanno il pezzo "Il finale di Una poltrona per due, spiegato" Ma cosa ti spieghi? Chi sei, John Landis? "Lo scambio delle vite di Louis e Billy spiegato". Il professorone che ti spiega l'arcano e oscuro concetto alla base di Una poltrona per due. A Natale. Mi sono perso di nuovo (sembro Achille Lauro). Allora perché Terkel in trouble? Perché purtroppo non tutti, oggi, hanno la televisione a casa; le nonne sì, gli ospedali sì, ma tanti, soprattutto i giovani, no. Hanno i dispositivi, hanno i computer, hanno i tablet, hanno i telefonini. Con le piattaforme. Ma magari la tv no. E la tradizione vuole Una poltrona per due visto rigorosamente in televisione. E come cazzo se la guardano i giovani Una poltrona per due in maniera tradizionale se non hanno la tv? Come fai a guardarlo senza il potere assoluto di poter mettere in pausa? (Raiplay non vale, non ci provate...). Ci vuole quindi un'alternativa, e cosa c'è di meglio a Natale di un bel cartone animato? Una poltrona per due. Si, ok, Una poltrona per due, però siete davvero monotematici, va bene la tradizione, ma abbiamo detto che non hanno la televisione a casa, insomma, cerchiamo di essere di vedute un po' più aperte. Un bel cartone animato. Ora, visto che il cartone animato per quelli della mia età a Natale non è proprio tradizione (perché dovete sapere che i film Disney fino a un po' di anni fa in televisione te li potevi scordare, se un film normale lo potevi aspettare anche più di un anno, nell'attesa dei cartoni animati della Disney potevi invecchiare più del whisky), allora proponiamo questo Terkel in trouble che, già che in questo caso non stiamo proprio guardando alla tradizione, un film di Natale proprio non è, anzi, non lo è per niente.
In realtà però, visto il periodo, vorrei farvi un regalo, donarvi una cosa un poco diversa dal solito. Il mio dono a voi per queste feste di Natale è che io la recensione di Terkel in trouble non ve la faccio. Ecco qua, e siete serviti. Ora, io la recensione non ve la faccio, ma mica per cattiveria o perché non abbia visto il cartone animato in questione (l'ho visto, l'ho visto e dopo due cose ve le dico pure) o per un improvviso impeto di pigrizia, no, semplicemente il mio regalo, che vi dovrete guadagnare, è proprio questo. La recensione di Terkel in trouble ve la fate da voi, come più vi piace, con lo stile che preferite e in totale autonomia. E il regalo dove sta, direte voi? Il regalo sta nel fatto che se, e sottolineo se, qualcuno di voi davvero dovesse farne una recensione e poi ce la inviasse (i contatti stanno sul sito di Loudd), a mio insindacabile giudizio, che questa mica è una democrazia, la più bella/simpatica/intrigante delle recensioni noi ve la pubblichiamo. E qui sta il regalo: "redattori per un giorno di Loudd", oh, vuoi mettere? Voglio vedere se Babbo Natale, soprattutto quello vestito di giallo, ve lo porta un regalo così! Però, perché c'è sempre un però! È come per i bambini no? Lo sapete anche voi, Babbo Natale viene ma tu devi stare bravo, devi fare i compiti, andare bene a scuola, dare il bacino alla zia, non farti scappare le parolacce, non fare arrabbiare la mamma, etc... non è che il regalo a Natale è proprio a gratis, te lo devi guadagnare. Babbo Natale ha la lista, se sei stato uno stronzo da te non ci passa e tu sta lì e al massimo ti puoi guardare Una poltrona per due. Se c'hai la televisione. Se no... eh, lo sai già chi ti saluta tantissimo. Quindi, pure voi l'eventuale pubblicazione ve la dovete guadagnare. E come? Semplice, trovando il modo di reperire Terkel in trouble, che non è proprio il cartone animato più visibile al mondo. Ci sono i supporti fisici, l'amico che potrebbe averlo, la rete, quello che vi pare, quello è compito vostro. Ve la dovete guadagnare. Poi fate la vostra bella recensione e ce la mandate. Se arriverà qualcosa di pubblicabile lo pubblicheremo (molto volentieri), se così non fosse che vi devo dire? Rimarrete senza la recensione di Terkel in trouble e chi preferisce un bel cartone si affiderà alla buona volontà di mamma RAI col rischio di doversi sorbire quella cacata di Frozen 2.
Per invogliarvi vi dico solo che: Terkel in trouble è un film d'animazione danese, nella sua versione italiana è doppiato da Elio e le Storie Tese (doppia Elio, ma anche Faso, Rocco Tanica e Cesareo), è ispirato da una trasmissione radiofonica danese ed è di un politicamente scorretto che a Natale farà il suo figurone, le parolacce non si contano, i temi sono serissimi (adolescenza e bullismo fino alle estreme conseguenze) ma trattati in maniera da lasciare ampi sprazzi alla risata (anche colpevole a volte). E basta così, il resto se ne avrete voglia lo approfondirete voi all'interno dell'iniziativa "adotta per un giorno un redattore di Loudd" e sgravalo dalla stesura del pezzo natalizio in modo che possa guardarsi in santa pace, finalmente, Una poltrona per due. Auguri di buone feste a tutti! Vi vogliamo bene.
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